Sanificazione Ambienti
Affidati ad Ecology per disinfettare i tuoi ambienti a seguito dell’ermergenza CORONAVIRUS
A chi è rivolto il servizio di SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI di Ecology?
Il servizio è rivolto a tutte le aziende che hanno la necessità di interventi per disinfettare i luoghi di lavoro. Questo vale per gli ambienti ospedalieri, i mezzi, i negozi, ma anche per gli uffici e per tutte le aziende che volessero prendere precauzioni prima di riaprire l’attività. La sanificazione diventa imprescindibile negli ambienti nei quali si sono verificati casi di positività da COVID-19.
Cosa può fare Ecology per le aziende?
Ecology si occupa di mettere in campo personale formato e specializzato che utilizza prodotti tecnici dalle proprietà virucide, idonei anche per il CORONAVIRUS, attraverso l’uso di macchinari che nebulizzano le sostanze all’interno dei locali, così da abbattere le cariche batteriche presenti eliminando quindi i rischi di contagio. Oltre al processo di sanificazione Ecology può fornire i contenitori omologati ONU per i dispositivi di protezione individuali (guanti/mascherine/indumenti) potenzialmente infetti, che devono essere smaltiti, i quali seguiranno come da Normativa il corretto processo di smaltimento dei rifiuti sanitari a rischio infettivo.
Il servizio offerto rispetta tutti gli obblighi di legge?
Ecology è una società autorizzata per il ritiro e il trasporto di rifiuti speciali, e per le attività di sanificazione degli ambienti.
La circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22/02/2020 specifica che i DPI utilizzati per le attività di pulizia dei locali non sanitari potenzialmente contaminati in cui hanno soggiornato persone affette da Coronavirus: “dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto“.
Nel caso in cui si optasse, in questo periodo di epidemia, per modalità di gestione maggiormente cautelative, i DPI usati nei luoghi di lavoro dovrebbero essere gestiti come “rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo” disciplinati dal D.P.R. 254/2003.